Critica: costruttiva o distruttiva? Ecco come essere efficaci

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critica come farla

A chi non è capitato di ricevere una critica? Penso che nessuno possa esimersi, ma come l’abbiamo recepita? Il più delle volte probabilmente è stata una brutta esperienza, che difficilmente ci ha spronato a migliorare.

I danni della critica distruttiva

Percezione negativa della valutazione

Quando rivolgiamo una critica a qualcuno generalmente l’obiettivo non dovrebbe essere quello di mortificare chi la riceve; tuttavia se impostiamo la comunicazione in modo negativo, ovvero su ciò che è stato fatto di sbagliato, otterremo esattamente questo risultato.

Questo avviene perché iniziare una frase con una congiunzione avversativa come ma o però cancella ciò che di positivo è stato detto in precedenza.

Il rischio intrinseco di questo modo di porsi è di minare l’autostima del nostro interlocutore senza riuscire ad ottenere l’obiettivo finale perché egli potrebbe pensare di non essere in grado di raggiungere degli obiettivi in generale.

Il caso concreto

Se un collaboratore ci comunica con entusiasmo di essere riuscito ad ottenere un determinato risultato, frutto di un duro lavoro da parte sua, è importante evitare di sminuirlo anche nel caso in cui ci rendiamo conto che questo presenta alcune criticità.

Questo non significa che non sia opportuno fargli notare che esiste un margine di miglioramento, ma semplicemente fargli intravvedere la possibilità di rendere il suo operato ancora più performante.

Nello specifico una frase come Hai fatto un buon lavoro, ma non hai considerato… avrà semplicemente l’effetto di smorzare l’euforia per quanto raggiunto, perché la frase secondaria cancella la prima affermazione e porta la persona a non riuscire più a seguire il consiglio che verrà dopo con la dovuta attenzione.

critica distruttiva

Lo stesso principio si può applicare all’ambito affettivo, ad esempio con i propri figli per spronarli a migliorare e ad impegnarsi ulteriormente bisogna fare attenzione a come si imposta il discorso.

Infatti dirgli qualcosa del tipo Mi fa piacere che tu abbia preso la sufficienza in matematica, però se avessi studiato di più…non lo aiuterà nel prendere un voto più alto perché il messaggio che gli arriverà in sintesi sarà che di fatto il genitore non è contento e lì il pensiero si fermerà, specialmente se per ottenere la sufficienza ha fatto uno sforzo consistente.

Critica positiva: ecco come farla

Valorizzare quanto è stato fatto di buono

Per ottenere un effetto positivo in risposta alla nostra critica, che è generalmente l’obiettivo che si propone chi la muove, bisogna trasformare la valutazione in modo da valorizzare ciò che di buono è stato fatto.

La stessa critica può essere proposta come input costruttivo ed in quel caso l’effetto finale, anche sul lavoro stesso, sarà migliore: Il lavoro che hai fatto non è ancora ultimato come vorresti, ma complimenti perché sei sulla buona strada e presto raggiungerai il tuo obiettivo.

Anche in questo caso la valenza positiva può essere utilizzata con la congiunzione però e in ambiti diversi; prendiamo ad esempio l’annosa questione del fare capire a nostro figlio che riordinare la camera significa non tralasciare oggetti a sua discrezione.

Sicuramente sarà più efficace ed otterremo risultati migliori la prossima volta porre una domanda di questo tipo: Ho visto che la stanza non è ancora in ordine, però sei stato bravo rispetto alla volta precedente e va molto meglio, complimenti!

Risollevare il morale

critica costruttiva

Questo vale anche e soprattutto nei casi in cui una persona ci racconta scoraggiata di non essere riuscita nel suo intento: in questo caso ma e però ci possono venire in aiuto per rendere positiva la valutazione che la persona ha fatto del suo operato, che si tratti di un collaboratore, di un amico o di un parente

Dato infatti che ma e però annullano il valore di quanto appena detto, allora questa valenza può essere sfruttata a nostro vantaggio:

  • Sono d’accordo che il risultato avrebbe potuto essere migliore, però questi aspetti sono stati trattati con grande professionalità.
  • È vero che hai preso 5 ½, ma questo argomento era particolarmente difficile e la volta prima avevi presto un ottimo voto nella stessa meteria, quindi la tua media non è insufficiente.

L’autoanalisi produce risultati migliori

Da ultimo, per poter raggiungere il massimo dell’efficacia in una critica costruttiva è sempre utile indurre la persona alla riflessione perché se essa riesce a trovare da sola gli strumenti per migliorare la situazione allora l’efficacia sarà maggiore.

Prima di tutto ne risulterà rafforzata la sua autostima perché ha trovato da sola le risorse per risolvere la questione, secondariamente questo apporterà maggiore spinta propulsiva agli elementi individuati ed al loro valore per raggiungere il risultato desiderato.

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