Fiducia in sé stessi: mai mettere in discussione l’identità
La fiducia in sé stessi e la propria identità sono importanti per poter stare bene: quando le persone non riescono a raggiungere determinati obiettivi si demoralizzano e si mettono in discussione.
Questo meccanismo è dannoso perché non solo affossa l’autostima, ma nemmeno aiuta a raggiungere i propri obiettivi.
La fiducia in sé stessi va protetta
Cosa condiziona la fiducia il sé stessi
L’autostima si crea a partire da quando siamo piccoli ed è il risultato dell’educazione ricevuta, dei valori e delle credenze che vengono trasmesse dalla famiglia e dal contesto nel quale crescono.
Attraverso questi elementi ci creiamo la nostra visione del mondo ed il nostro approccio verso di esso che può dare origine a moduli potenzianti o depotenzianti a seconda di ciò che abbiamo interiorizzato e stabilire le basi della fiducia in sé stessi.
La fiducia in sé stessi dipende anche da un altro fattore altrettanto importante che è il proprio vissuto, le esperienze che si vivono ed il modo nel quale ci si è comportati in tali occasioni, gli esiti che si sono ottenuti da essi contribuiscono a formare la percezione che abbiamo di noi stessi.
Tali basi vengono rafforzate o indebolite dall’apporto dei media, che con gli elevati canoni di bellezza/magrezza, forza, intelligenza proposti instillano nella mente delle persone l’idea che per essere all’altezza sia necessario apparire in un determinato modo.
Mettere in discussione sé stessi?
Come conseguenza di questi condizionamenti coloro che non hanno dentro di loro una forte fiducia in sé stessi sono portati a mettersi in discussione come persone e questo va a discapito della loro identità.
Il meccanismo che si verifica spesso parte dal momento in cui ci rendiamo conto di non saper fare qualcosa o qualcuno ci fa notare che non sappiamo fare qualcosa o ancora abbiamo sbagliato a farlo.
Pur trattandosi di una situazione perfettamente normale perché prima di sapere fare qualcosa è necessario imparare a farla, talvolta questo viene recepito in modo talmente negativo da indurci a dubitare di noi stessi.
Pensiamo quindi di non avere le qualità per realizzare l’obiettivo che ci siamo proposti e che quindi deludiamo gli altri, non ci piaciamo o non piaciamo agli altri per questo motivo, pensiamo di non essere all’altezza e quindi si abbassa il livello della nostra autostima.
All’abbassarsi dell’autostima aumenta l’insicurezza dentro di noi e quindi il nostro bisogno di riconoscimento esterno, di avere conferme di valere abbastanza.
Il fatto che la fiducia in sé stessi dipenda dall’ambiente esterno è una situazione pericolosa perché diamo ad esso un potere eccessivo su di noi, sulla nostra vita e sul nostro benessere interiore.
Lasciare intatta l’autostima
Cambiare i comportamenti, non noi
L’approccio migliore quando ci rendiamo conto di avere sbagliato o non essere in grado di fare qualcosa è di mettere in discussione i nostri comportamenti e non noi stessi.
Il fattore essenziale per stare bene con noi stessi è proprio il non mettersi in discussione come persone, ma credere in noi stessi, avere fiducia in sé stessi e nel nostro valore, essere convinti di andare bene così come siamo.
Dobbiamo accettarci, prendendo atto di quelli che sono i nostri talenti ed i nostri difetti e non pensare di cambiarci, ma di cambiare le nostre azioni ed i nostri comportamenti.
Partendo dai nostri obiettivi, serve capire cosa modificare nei nostri comportamenti per poterli realizzare; possiamo non essere capaci di fare qualcosa, ma questo non significa che non possiamo imparare, approfondire, capire cosa cambiare e farlo concretamente.
Seguire le nostre inclinazioni
Quanto sopra non significa che chiunque può fare qualunque cosa, ma che con impegno può migliorare i risultati che ottiene; la vera differenza viene fatta se si sfruttano i propri talenti naturali e le proprie inclinazioni.
Ciascuno di noi è più portato per qualcosa e meno per qualcos’altro: se decidiamo di impegnarci in un ambito per il quale godiamo di una particolare predisposizione raggiungeremo risultati migliori: un pesce si trova nel suo elemento quando è nell’acqua, è nato per nuotare, ma se pretendiamo di fargli scalare una montagna morirà.
Allo stesso modo se non abbiamo determinati talenti non significa che non valiamo niente, ma semplicemente che il nostro elemento è un altro.
In alcuni casi i danni riportati dalla nostra autostima causati da anni di insicurezze e condizionamenti eccessivi sono difficili da arginare da soli, in questi casi il life coaching può aiutare a ricreare la fiducia in sé stessi necessaria per stare bene.
L’articolo è interessante. Non mi è chiaro tuttavia perché il bisogno di riconoscimento esterno aumenta per le persone insicure. Non abbiamo tutti bisogno comunque di sentirci apprezzati?
Ciao Adriano, sentirsi apprezzati è senza dubbio una cosa che fa bene a tutti, ma le persone che hanno un livello di autostima basso hanno una necessità costante di rassicurazioni, ovvero di conferme del loro valore da parte degli altri. Di contro chi invece è più sicuro di sé stesso, pur apprezzando il riconoscimento altrui, non ne fa una questione centrale.