La paura: una leva potentissima che muove l’umanità
La paura è un sentimento atavico che permea l’umanità fin dalla sua comparsa sulla terra quando l’uomo doveva combattere quotidianamente per la sua sopravvivenza.
Il bisogno di procurarsi il cibo era la leva che lo spingeva a rischiare la vita: soddisfare questa necessità era un’esigenza più forte del timore di non farcela e diventare a sua volta una preda; anche oggi siamo mossi dalla paura che ci spinge a soddisfare i nostri bisogni a vari livelli.
La paura e la piramide dei bisogni di Maslow
La struttura gerarchica dei bisogni
Secondo Abraham Maslow gli individui sono accomunati dalla necessità di soddisfare i loro bisogni, che sono disposti in ordine gerarchico: il presupposto quindi per poter soddisfare un bisogno di livello superiore è quello di averne soddisfatto uno inferiore.
Alla base della piramide si trovano i bisogni primari, ovvero quelli fisiologici, per poi salire verso quelli relativi alla sicurezza di una casa, della salute… fino ad arrivare ai bisogni sociali, di accettazione ed infine di autorealizzazione che si trova in cima e rientra nell’ambito spirituale.
Il ruolo della paura nei confronti dei bisogni
Le nostre azioni sono determinate dal desiderio di soddisfare i nostri bisogni e la leva che ci spinge verso il loro soddisfacimento è la paura:
- di non avere da mangiare
- di non avere un posto dove dormire
- di non crescere bene i figli
- di fallire
- dei pericoli
- di stare male
- di restare da soli
- …
Questi timori si distribuiscono a vari livelli sulla piramide e nel momento in cui un livello viene soddisfatto l’individuo resta comunque in uno stato di allerta interiore che lo spinge a compiere le azioni necessarie per evitare di regredire e di perdere lo status ottenuto con i suoi sforzi.
I comportamenti che le persone mettono in atto sono quindi determinati, consciamente o inconsciamente, da una sorta di gerarchia delle paure.
Il raggiungimento di un obiettivo è la conseguenza positiva di una paura
Il fattore X: la paura
L’uomo delle caverne riusciva a procacciarsi la preda e quindi a raggiungere il suo obiettivo spinto dalla paura di morire di fame, di non riuscire a nutrire la sua famiglia.
Queste paure sono ciò che hanno generato il progresso: al primo posto quale motore di ogni successo si trova la paura.
Oggi attribuiamo tutto il merito a fattori come ambizione, volontà, predisposizione al rischio, perseveranza, diligenza, ecc.; tali qualità sono molto importanti, ma non bastano senza un sentimento di fondo che consiste proprio nel timore di non farcela.
Come affrontare la paura
Il nostro cervello tende a proteggerci per cui cerca di evitare le situazioni che riconosce come pericolose, tuttavia chi riesce ad ottenere dei buoni risultati è colui che raggiunge un equilibrio tra la paura e la paralisi volgendo quindi a suo vantaggio la percezione del pericolo.
L’equilibrio viene raggiunto nel momento in cui si razionalizza la paura facendoci quindi le giuste domande:
- perché abbiamo paura? che cosa succederebbe se non avessimo paura?
- non fare qualcosa comporta determinati risultati (quali?), mentre farla ne porta altri (quali?)
- che valore attribuiamo a ciascuna delle due possibilità?
- quale delle due ci conviene scegliere razionalmente?
Saremo così in grado di riconoscere se una determinata azione ci può portare più vantaggi che svantaggi in termini pratici (costi/benefici) e quindi a capire che cosa potremmo ottenere compiendo le azioni necessarie per vincere le nostre paure.