Frasi sbagliate che producono effetti depotenzianti
Chi non ha mai detto frasi sbagliate? Parole usate a sproposito di cui poi ci si è pentiti subito dopo o esagerazioni che avremmo potuto risparmiarci fanno parte della vita di tutti noi.
La vera differenza però la fanno le frasi sbagliate di cui non ci rendiamo conto e che spesso rivolgiamo a noi stessi ancora prima che agli altri.
Frasi sbagliate che condizionano
Parole simili producono risultati diversi
La lingua italiana offre un vocabolario vastissimo, un patrimonio di cui essere orgogliosi, ma che talvolta usiamo in maniera automatica senza preoccuparci troppo di scegliere la parola esatta.
Siamo inconsciamente convinti che i sinonimi esistano proprio per facilitarci la vita e che sostanzialmente i termini siano intercambiabili; non è del tutto sbagliato, ma un po’ di attenzione in più sarebbe sicuramente utile.
La difficoltà maggiore nel mettere in pratica quanto sopra sta nel rendersi conto di quando usiamo frasi sbagliate o parole improprie e quando no.
Uno stratagemma utile potrebbe essere quello di provare di tanto in tanto a formulare le frasi in modo diverso e vedere l’effetto che hanno su di noi o sugli altri.
La differenza sta nell’intensità della parola
Nei fatti anche sostituire parole sbagliate banali produce cambiamenti: ad esempio se un bambino rovescia un bicchiere d’acqua per terra la reazione della mamma o del papà condiziona il modo in cui il figlio percepisce la gravità del comportamento.
“Guarda che disastro che hai combinato! Sei sempre distratto!” darà al piccolo l’idea di aver fatto qualcosa di grave, mentre “Che pasticcio! Cerca di fare più attenzione” gli farà sicuramente capire di aver fatto qualcosa di sbagliato, ma non di tragico e non gli trasmetterà la percezione di essere inadeguato.
Nella pratica gli stiamo sempre facendo notare che rovesciare l’acqua per terra non è una buona cosa, ma pasticcio e disastro hanno significati diversi, che possono essere posizionati su livelli progressivi in un’ideale scala di intensità.
Condizionare in positivo
Evitare le frasi sbagliate
Sia quando ci rivolgiamo a noi stessi che quando parliamo con gli altri quindi è importante fare attenzione al peso specifico delle parole ed evitare di utilizzare vocaboli eccessivamente forti se la situazione non lo richiede.
In particolare bisogna fare attenzione alle parole che precludono la possibilità di fare qualcosa, che catalogano come insufficienti le risorse e che svalutano inutilmente.
La situazione nella quale ci si trova non è infatti mai immutabile; prendendo atto di questo e ragionando sempre nell’ottica di cosa può cambiare, si può accedere allo step successivo e chiedersi quindi cosa modificare delle azioni portate avanti normalmente.
Modificare il punto di partenza
Ponendo ad esempio il caso in cui io non sappia fare qualcosa, ma desideri riuscirci il punto di partenza sul quale mi posiziono può determinare la mia riuscita o il mio fallimento.
Se il mio pensiero sarà “Non sono in grado di farlo” tutte le mie energie saranno volte a farmi trovare le risposte che mi confermino che io non posso riuscire a fare quella determinata cosa.
Diversamente, se io mi chiedo “Cosa posso fare per riuscire a farlo?” le mie energie, le mie risorse ed i miei comportamenti saranno volti a trovare il modo per riuscirci.
Per poter ottenere dei cambiamenti positivi nelle nostre vite ed in quelle di chi ci sta vicino bisogna mettere in discussione le nostre distorsioni: ovvero evitare di dare per scontato che quello che crediamo o pensiamo sia corrispondente al 100% alla realtà.
Concederci un margine di “errore” vuol dire darci la possibilità di valutare altre opzioni, di contemplare altri modi di vedere le cose e questo può permetterci trovare altre risposte e di fare la differenza.